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Anche se molte poesie prendono
spunto da osservazioni, spesso visive, che vengono
semplicemente riportate, a volte in modo conciso altre con più
fantasia, il taglio delle osservazioni stesse, nonché il modo
di accostarle fra loro, spesso rappresenta la contraddizione o
la suggerisce al lettore, ed in questo modo contribuisce a
dare senso al costrutto.
Tuttavia, la
modalità del contrasto non sembra provenire da una forma
mentis dell'autore, visto che in taluni casi la posizione
diventa chiara ed inequivocabile: per tutti valga l 'esempio
de «La nuova tratta». Per cui bisogna pensare ad una scelta
operata, oppure ad una imposizione esercitata dai temi verso i
quali l' autore si sente maggiormente coinvolto
psicologicamente (nella Dottrina Cattolica la facoltà di
discernimento a un dono di Dio). In ogni caso la tendenza è
all'introspezione.Indubbiamente Luigi Golinelli sta cercando
di individuare con precisione un percorso su cui procedere,
sta aggiustando il tiro; lo si può dedurre anche dalle
differenze di approccio nel ritornare ciclicamente sullo
stesso tema, e lo confessa apertamente lui stesso nel
ricorrente tentativo di definire la figura del poeta. A
proposito di questa ricerca si devono rilevare alcuni esempi
ben assestati, per tutti valga indicare i versi finali de «
Al mio pensiero»; "La droga dell'anima / ed il piatto
che non c'è.» In questo caso risulta anche evidente la
netta scelta operata fra contraddizione e contrapposizione, a
vantaggio della seconda, che egli riesce a suggerire ed a
rendere ancora più stridente, introducendola fra due realtà
fisicamente lontane fra loro come lo sono l'ottenimento del
superfluo dalla negazione del necessario; in questo modo
carica di senso l'insieme e chiude con versi forti a
qualitativamente conclusivi.
Francesco
Mandrino
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